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Surf da soli? È possibile!
Spesso si sente che non è possibile imparare a fare surf completamente da soli, e che serve un maestro o addirittura una scuola. Non è affatto così. Basti pensare all’origine di questo sport, che sì veniva praticato dai popoli che vivevano sulle isole Hawaii, ma che spesso era svolto singolarmente.
Ogni interessato, con i consigli giusti ricevuti dagli altri membri della tribù, andava da solo nel mare a conquistare le onde. Per questo è possibile imparare a surfare anche da soli, senza alcuna necessità di un maestro che segua il futuro surfista passo per passo. Tanto meno è obbligatorio frequentare una scuola. La pratica e l’impegno sono l’imperativo che in questo caso rispecchia, come non mai, la situazione esatta. Spesso, però, gli apprendisti praticanti non sanno con quale piede iniziare, quali esercizi svolgere, e, anzi, ignorano persino le basi.
Tutto può essere facilmente evitato, specialmente se si segue una procedura d’apprendimento che passo dopo passo porterà gli interessati verso la conoscenza del surfing. Come? Scopriamolo insieme.
La teoria del surfing
Senza la teoria non c’è pratica, e lo studio teorico è una parte fondamentale di una qualsiasi attività umana. Si vuol sapere come guidare bene la macchina? Bisogna studiare le regole stradali, il funzionamento dell’aut e tutto il resto, prima di passare alla pratica. Nel surfing è la stessa cosa: ancor prima d’iniziare a surfare bisogna conoscere i tipi di tavole usate nel surfing, le loro caratteristiche, le tipologie di onde, ma anche la teoria su come surfare. Partendo dalle basi, su come nuotare e cercare le onde, fino al take-off, il futuro surfista solitario deve sapere tutto. Una volta studiata la teoria, partendo dalle basi e fino all’uscita dall’acqua, è possibile passare all’esercizio.
Gli esercizi del surfing
Trattandosi di uno sport, il surfing richiede allenamento. Praticando il surfing è possibile allenarsi in casa propria, con o senza tavola, ma anche in spiaggia, o direttamente nell’acqua. Tutti gli esercizi del surfing sono pensati per migliorare l’equilibrio, la forza delle gambe, il bilanciamento delle mani, la flessibilità del torso e così via. Questi fattori fisici aiutano il praticante a direzionare meglio la tavola una volta che questa si trova nell’acqua.
Una buona stabilità delle gambe gli permetterà di non perdere l’equilibrio sull’onda, oppure d’imprimere alla tavola un moto concreto e deciso, spezzando l’onda. Le braccia aiuteranno a sentire la dinamica dell’onda e il flusso (ammesso che la tipologia dell’onda il praticante la deve conoscere non appena la vede avvicinarsi), nonché a restare meglio in equilibrio durante lo spostamento della tavola, a eseguire le incurvate e così via. Nel surfing bisogna ricordarsi di una semplice regola: migliore è l’equilibrio del praticante, e più difficilmente questi cadrà.
Gli esercizi che si possono fare per migliorare il proprio equilibrio e la propria stabilità sono i più vari. Alcuni richiedono di possedere la tavola da surfing, altri no. Conoscere gli esercizi da fare può anche rientrare nel primo punto, quello riguarda la necessità di dover studiare la teoria, ma in via generale se ne possono trovare di diversi sul web, specialmente in lingua inglese.
Come iniziare a fare surf?
Avete fatto abbastanza stretching e addominali laterali? Bene! Ora è tempo di passare alla parte pratica senza rischiare di cadere troppo spesso e farsi male. Bisogna prendere la tavola e avvicinarsi all’acqua, quindi mettere la tavola sull’acqua e sdraiarsi a pancia in giù sulla stessa. In questa posizione il surfista potrà nuotare liberamente fino ad allontanarsi dalla costa abbastanza per poter cavalcare le onde. Nuotare in questa posizione non dev’essere difficile, ma delle braccia non allenate potrebbero risentire della fatica. Una volta arrivati a distanza sufficiente dalla costa è possibile provare a fare il take-off: alzarsi dalla tavola con velocità, tenendo le gambe flesse, perpendicolari alla tavola, le braccia all’altezza del busto, leggermente piegate.
La schiena dev’essere incurvata, la gamba d’appoggio leggermente dietro rispetto a quella principale. Se si è destri, la gamba destra va posizionata leggermente più avanti rispetto a quella sinistra. Se si è mancini bisognerà fare l’esatto contrario. Alla fine dei conti, la direzione della tavola non dipenderà unicamente dalla pressione di una sola gamba, ma da tutto il corpo.
Dei buoni muscoli negli arti inferiori permetteranno soltanto di avere una maggiore stabilità e imprimere la direzione del moto alla tavola con una maggiore facilità. Prima di riuscire a cavalcare l’onda in tutto e per tutto passerà molto tempo. Servirà molta pratica e tanto allenamento. Tuttavia, alla fine gli sforzi saranno ricompensati.
Dopo aver praticato, ci si può mettere di nuovo a pancia in giù sulla tavola e nuotare con le braccia fino alla costa. Qualora si fosse stanchi, però, bisognerebbe mettersi seduti giusto al centro della tavola (per non sbilanciarla) e riprendere fiato. Il riposo è una fase del surfing che si svolge a discreta distanza dalle onde, per non venire travolti e finire nell’acqua. Sulla spiaggia, poi, è meglio ricordarsi di mettere la tavola al sicuro e non lasciarla esposta al sole per troppo tempo.