Kite surf: cos’è,come e dove praticarlo in Italia

Il kitesurf, come dice tra l’altro la parola stessa, si riferisce ad una disciplina che viene svolta in ambito acquatico, difatti tramite l’utilizzo di una tavola, si dovrà scorrere sulla superficie dell’acqua. Questo lo si dovrà fare grazie all’ausilio di una grossa vela che sfrutterà il vento, e che si potrà direzionare a seconda della sua forza, così da decidere in che direzione muoverci.

La tavola utilizzata per praticare questo sport dev’essere di tipo simmetrico. Potremmo anche decidere di utilizzarne anche una di tipo diverso, ma in questo caso il nome della disciplina cambierà, perché è appunto legato al tipo di tavola che si utilizza.

Comunque per praticità di solito lo si chiama sempre kite surf, così da eliminare ogni dubbio e non creare confusione tra i termini.

È possibile praticare questo sport, anche nel periodo invernale, esattamente sfruttando la neve come se fosse acqua, in questo caso il suo nome cambierà sostituendo il termine kite con l’appellativo snow.

Indice:

Le varie categorie di stile della disciplina

Questo sport si può praticare con diverse metodologie e a seconda di queste, verrà assegnato un nome diverso.

Un primo e lo stile casuale, dove ognuno potrà muoversi liberamente senza essere legato a una tipologia di schema da seguire. In questo caso l’obbiettivo principale è quello di riuscire a saltare più in alto possibile, così da avere il tempo di eseguire delle evoluzioni, come trottole, giri della morte etc. Ovviamente più forza avrà il salto e più si avrà successo nell’evoluzione, cercando di eseguire quella più spettacolare. Si ha dunque un notevole spazio per far emergere la propria inventiva personale, cercando di creare evoluzioni sempre nuove e sempre più spettacolari.

Il secondo stile proposto e lo stile libero surf, esattamente come il precedente, si avrà ampio modo di operare secondo la propria fantasia, ma in questo caso la differenza sta nel tipo di tavola che dev’essere senza gli straps. Molto simile dunque.

Il terzo stile è quello free, in maniera particolareggiata, durante questa esecuzione, si cercano con insistenza quelle che sono nuove mosse. Dunque al contrario dello stile libero, dove si fa ciò che si vuole o si sente di fare, in questo caso l’obbiettivo è di cercare assiduamente ciò che è nuovo e che nessun altro è ancora stato in grado di fare. La tavola da utilizzare è quella che ci permette di muoverci in entrambe le direzioni.

Ci sono poi le gare di tipo speed, in questo caso si cerca di stabilire il miglio tempo in assoluto, essendo i più veloci di una determinata tratta. In questo caso la tavola da utilizzare deve essere differente. Infatti per puntare sulla velocità questa deve essere molto più lunga di quella classica, la pinna applicata dovrà essere più grande.

C’è poi lo stile su percorso. In questo caso sono proprio delle vere sfide tra giocatori, su percorsi che prevedono sia tratti di velocità, ma anche dove si possono esprimere abilità di regata differenti. Il vincitore dovrà attestarsi come il migliore nell’equilibrio tra velocità e tecnica individuale, eccellere solo in una di queste non basta.

Altro stile è hydrofoil, difatti si usa questo tipo di tavola differente per svolgere invece questo tipo di disciplina.

C’è poi la gara a zig zag, questa consiste nel fare continuamente a destra e a sinistra per riuscire a passare attraverso degli ostacoli posti a una certa distanza regolare o irregolare l’uno dall’altro. Mostrare delle buone capacità di equilibrio, in questo caso è l’elemento fondamentale.

C’è lo stile onda, che porta a svolgere questo sport attraverso le onde, dove il mare risulta più mosso, cercando di svolgere le stesse animazioni.

La disciplina salto, si basa sul lanciarsi sempre più in alto, cercando di battere i propri avversari in altezza.

Poi troviamo lo stile wake che si esegue come quello classico, solo che sulla tavola troveremo la possibilità di aggancio come se fossero delle scarpe attaccate direttamente alla tavola, che ci permetterà di rimanere piantati nella stessa posizione su di essa.

C’è poi la tipologia parco, dove si effettuano all’interno di esso le stesse manovre del wake, utilizzando però questa volta delle rampe per poter spiccare il volo e determinati oggetti come ostacoli da superare.

Dove praticare surf in Italia:

Fra i migliori posti che si possono trovare nella nostra penisola c’è il sud con il surf salento o la Sicilia con numerose coste che per la loro posizione sono ideali per questo sport.

I livelli di classifica di questo sport

Come in tutti gli sport che si rispettino, anche il kite possiede i suoi organi direttivi e di gestione, nonché le varie classi che vanno da quelle professionistiche a quelle più amatoriali.

Lorgano che compete e dirige questo sport in tutto il mondo è l’ika. Questo è riconosciuto dagli organi di competenza maggiore a livello sportivo mondiale, come gli organizzatori dell’americans cup, ma anche dal comitato delle olimpiadi.

Le classi attualmente in vigore in questo sport sono le seguenti:

  • La formula racing
  • La coppa d’oro
  • Tipologia ostacoli

E infine quella espressiva della quale fanno parte ad esempio lo stile libero e quello onda.

Quali strumenti servono per praticare il kite surf

Innanzi tutto bisogna procurarsi un kite. Questo può essere di varie dimensioni. Non bisogna però sceglierlo a caso ma si userà il criterio che si applicherà su di esso, dunque quello della persona e dalla forza del vento che verrà applicata. Più queste forze saranno forti, più si necessiterà di uno strumento di maggior volume.

Esistono nel commercio due tipologie differenti. Una di tipo gonfiabile che si riempirà con aria. Questa facilità molto l’individuo che la utilizza perché garantisce una migliore stabilità sull’acqua, così da essere facilitati nell’eseguire le operazioni più adeguatamente. Una seconda funzione che porta, è che permette di avere uno slancio maggiore nello scivolare sull’acqua dando una spinta decisamente migliore.

Le forme principali di questa sipologia di kite, sono una semi circolare, adatte allo stile libero, perché garantisce un maggiore controllo, ma decisamente meno spinta propulsiva. Ed uno con la forma più allungata che invece permette di eseguire più facilmente le tipologie di discipline che richiedono una velocità e una spinta decisamente maggiori e forti.

Ci sono poi i kite con cassone, che non devono essere riempiti di aria in quanto questi si gonfiano in automatico, catturando l’aria esterna per darsi una spinta. Questi vengono usati in acqua, però solo nelle discipline di tipo gara. Mentre vengono maggiormente utilizzati sulla terra ferma, o sulla spiaggia o per eseguire la disciplina di tipo parco, di cui abbiamo parlato in precedenza.

Queste hanno una doppia faccia completamente identica nel loro disegno.

Le più utilizzate si chiamano surf, infatti sono praticamente identiche a quelle utilizzate per questo sport.
Ci sono poi le foil, che sono delle speciali tavole che permettono di sollevarsi fuori dall’acqua durante l’esecuzione dell’esercizio. Sul fondo di esse viene infatti applicato nella loro pancia sottostante una sorta di triangolo, con una forma simile a quella di un aereoplano, che gli permette di svolgere questa funzione, e questa è grande di solito un metro.

Per il resto della struttura, tutti i kite sono praticamente identici, con una barra più o meno centrale che permette all’individuo di poterlo direzionare dove vuole, grazie alla forza del vento. Applicato ad esso si trovano una sorta di maniglione, dove chi lo utilizza, potrà appunto applicare la propria forza allo strumento, dandogli la possibilità di indirizzarlo dove desidera.

Altri strumenti che potrebbero rivelarsi utili, sono uno strumento per gonfiare il kite ad aria di cui parlavamo prima, se si utilizza questo modello. Ma per ragioni protettive, si può portare un caschetto, un giubbotto salvagente ed eventuali altre protezioni per il resto del corpo, che possano evitare delle lacerazioni da caduta o comunque alleviarne le eventuali botte subite.

Da dove nasce questo sport

Questo prende le sue caratteristiche da altri sport dalle caratteristiche simili, che in alcuni casi vengono applicati insieme, dall’uso del classico snow sulla neve, agli sport acquatici, ma anche alle discese con il para pendio in montagna, dove si sfrutta quella che è la forza del vento e ci si muove grazie ad essa.

Difatti gli amanti di questo sport, o comunque quelli che ne sono più avvezzi, anche nell’impararlo, sono le persone che praticano già o hanno una passione di provenienza da uno di essi, essendo poi all’atto pratico, quelle che lo imparano più velocemente, avendone già le basi.

Non è uno sport però relegato solo a queste persone, perché in realtà qualsiasi persona può cimentarsi nell’impararlo, anche quelle che non hanno mai svolto nella propria vita attività similari. Difatti sembrerebbe un qualcosa di particolarmente complesso, ma in realtà è uno di quelli più facili nel suo genere. Questo è dato dal fatto che la media delle persone che lo ha utilizzato è che è riuscita a per impararlo molto rapidamente, permettendogli già di eseguire diversi movimenti autonomi, solo dopo pochissime ore di pratica di lezione tramite istruttore o persone esperte.

Dunque è adatto a tutti e trasmette uno spirito di squadra notevole dove ogni elemento si può cimentare nella natura e non a caso nascono veri e propri modi di fare come hang loose che è un saluto popolare tra i surfsti contribuendo ad accrescere lo spirito d’appartenenza.

I benefici che ne derivano

Il kite surf è uno sport che porta notevoli benefici al fisico, sotto ogni aspetto, perché lo porta a lavorare in maniera completa. Difatti la parte sottostante lavora sulla tavola per far fronte alla forza del moto ondoso. Mentre la parte superiore lavora per direzionare la vela e permetterci di direzionarlo nelle varie posizioni ed evoluzioni che si vogliono svolgere.

Come imparare a praticarlo

Essendo uno sport che comporta diversi rischi, il consiglio per imparare e quello di rivolgersi a personale specializzato, che ci aiuterà praticarlo nei giusti canoni di sicurezza previsti. Difatti i rischi a cui potremmo andare in contro sono molteplici:

Benché i materiali siano sofisticati e progettati per prevenire il minor danno possibile, una manovra sbagliata può comunque portare dei danni a noi stessi, nonché alle persone intorno a noi.

Utilizzare poi quelli che sono strumenti non regolamentati e costruiti a livello personale porta a un maggior rischio di incidenti, difatti è bene praticarlo solo con apposita attrezzatura certificata.

Dunque se vogliamo cimentarci in questo sport le possibilita non mancano, soprattutto nel nostro paese, viste le spiagge i mari e i parchi, così da poter imparare, questa disciplina al meglio, che saprà sicuramente darci notevoli emozioni e soddisfazioni. La raccomandazione è sempre quella di farlo in maniera ragionata e usando tutte le precauzioni del caso.

L’attrezzatura adeguata è sicuramente l’aspetto fondamentale da tenere in considerazione, e se siamo poco pratici o alle prime armi, facciamoci aiutare, visto che lo sport deve risultare un divertimento e un hobby, non un modo per recarci danno o problemi. Usare sempre la testa dunque.

Le tecniche di surf sono numerose e fra le più importanti annoveriamo il bottom turn surf e il duck dive surf che sono indispensabili per una buona conoscenza di come si sta sulla tavola e quali sono i trick per fare di essa un vero e proprio strumento di navigazione

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